Alice è un'insegnante di scuola secondaria e ci manda uno scritto -che volentieri pubblichiamo- in cui elenca, secondo la sua esperienza, alcune azioni utili ad aiutare un ragazzo tourettico in difficoltà con la scuola.
Elenco qui sotto alcuni consigli che mi vengono in mente per affrontare la scuola con un ragazzino tourettico un po' in crisi con lo studio. Non pretendo di essere esaustiva, sono consigli che mi sento di dare come madre e allo stesso tempo insegnante di scuola secondaria.
- Informate gli insegnanti su cos'è la Tourette e cosa comporta.
Meglio se con materiali stampati (come l'opuscolo "A scuola con la Tourette"), in modo che ogni docente possa leggerlo e rileggerlo con calma.
- Consegnate a scuola tutta la documentazione prodotta dal Neuropsichiatra\Psicologo.
- Sollecitate la scuola a stilare un PDP, sulla base della diagnosi e della documentazione fornita.
In genere vengono elaborati e condivisi entro fine novembre. Sul PDP chiederei in modo esplicito di controllare che vengano segnati i compiti sul diario o di pubblicarli sempre sul registro elettronico (naturalmente possono esserci ragazzi tourettici certificati con 104/92: in quel caso vanno richiesti un PEI e la convocazione di un GLO, ossia un gruppo di lavoro composto da genitori, insegnanti, DS e specialisti).
- Lavorate molto sul metodo di studio.
So che dovrebbero farlo gli insegnanti, ma a volte alla secondaria diamo alcune cose per scontate (sbagliando!). Io ho trovato utilissimi i manuali Erickson elaborati dall'Associazione Italiana Dislessia (non importa che non sia dislessico, contengono strategie valide per tutti). Ho studenti che hanno "svoltato" quando hanno imparato a costruire da soli le mappe concettuali, che per me sono lo strumento n. 1 per selezionare le informazioni, elaborarle, memorizzarle e richiamarle alla mente. Sul PDP è possibile inserire anche la possibilità di tenere le mappe con sé durante le prove orali, come "ancora" di sicurezza. A parte le mappe concettuali, ci sono comunque molti strumenti che possono essere creati ad hoc e che si trovano facilmente sui testi che si occupano di bisogni educativi speciali (rimando anche qui ad Erickson: è la casa editrice per eccellenza sul tema della disabilità e l'inclusione)
- Valutate l'aiuto di un buon doposcuola.
Se fare i compiti diventa una lotta e crea tensione, farli in famiglia peggiora solo le cose. In un doposcuola di qualità si può ricevere aiuto nello studio, condividere il ripasso con altri coetanei e, soprattutto, si mantiene la vita familiare più serena. In generale, cercherei di separare con il tempo il più possibile la famiglia dalla gestione dello studio/compiti.
- Per lo studio può essere utile utilizzare la versione digitale del libro di testo e "curiosare" insieme tra i video e gli audiolibri proposti.
Se si usano dei manuali Pearson, in particolare, si troveranno versioni digitali molto ricche e accattivanti, con mappe interattive e riassunti multimediali. Aggiungo qui che esistono applicazioni utili per il ripasso, anche in forma ludica (quiz, giochi, gare, cruciverba, ecc): io ad esempio uso spesso quizziz, wordwall o kahoot.
- Non andate in crisi se prende valutazioni insufficienti.
Capita, deve sapere che non è un dramma e che può sempre migliorare.
Quella che trovate al seguente link è una semplice presentazione che spiega cosa sono e come fare le mappe concettuali --> Fare Le Mappe Concettuali