I disturbi da tic colpiscono circa il 15-20% dei bambini in età scolare e comprendono le più svariate manifestazioni, da quelle lievi e passeggere -tipiche dell’infanzia- alle forme più gravi che a volte permangono fino in età adulta e possono intaccare in maniera importante la qualità della vita. La Sindrome di Tourette è la forma più severa tra tutti i disturbi da tic, riguarda circa l'1% della popolazione e si manifesta con tic sia motori che vocali, presenti per più di un anno.
Le manifestazioni della sindrome raramente sono gravi dal punto di vista medico -cioè non sono pericolose per la vita della persona- ma possono essere invalidanti sul piano sociale ed influire negativamente sull’apprendimento scolastico. I tic inoltre rappresentano solo la punta dell’iceberg di una condizione molto più complessa in cui gli aspetti neuropsichiatrici creano le problematiche più importanti. ADHD, disturbo ossessivo compulsivo, oppositività e attacchi di rabbia, depressione ed ansia sono le manifestazioni che più spesso si accompagnano ai "semplici" tic.
I tic sono un fenomeno che impedisce il corretto fluire dei movimenti automatici, tra i quali rientrano lo scrivere il leggere ed anche il parlare. Se oltre a questo, aggiungiamo il complesso bagaglio di altre implicazioni che spesso accompagna la manifestazione ticcosa, potremo capire perché il percorso scolastico di un ragazzo con Tourette sia spesso arduo e, a volte, traumatico. Un alunno tourettico ha dunque il diritto di vedere riconosciuti i suoi bisogni educativi specifici e ad essere aiutato soprattutto a causa della grande varietà delle manifestazioni che la Tourette lo obbliga ad affrontare.
Di seguito una serie di suggerimenti per gli insegnanti, tra i quali scegliere solo quelli che meglio si adattano al particolare studente, non solo per ottimizzare il suo rendimento, ma per creare un ambiente sereno ed accettante migliorando di conseguenza l’esperienza di vita scolastica per tutta la classe.
Suggerimenti Pratici
Aiutare lo studente tourettico, trovando ciò che veramente serve, è un percorso continuo durante il quale occorre lasciarsi guidare dal bambino stesso: dalle sue difficoltà, ovviamente, ma anche dai suoi punti di forza. Tra i seguenti suggerimenti, scelga solo quelli che sembrano utili al suo alunno, chiedendo eventualmente un parere ai genitori, ai colleghi e al ragazzo stesso.
- Ignorate i tic: non bisogna commentare i tic a voce alta, in quanto sottolineare la manifestazione di un tic o semplicemente accennare ad esso provoca un aumento della frequenza dei tic stessi e del disagio del ragazzo.
- Date al ragazzo la costante possibilità di lasciare autonomamente la classe per mettere in atto i tic in un luogo appartato. Al contrario, ordinare esplicitamente di uscire dalla classe a causa dei tic è spesso interpretato come una punizione e causerà sicuramente un peggioramento della situazione.
- Concedete del tempo aggiuntivo per i compiti di lettura e scrittura, soprattutto se il ragazzo ha tic agli occhi, alla testa, alle spalle, alle braccia o alle mani.
- Date la possibilità allo studente di usufruire di un luogo appartato per eseguire le verifiche, se egli stesso lo richiede. In questo modo il ragazzo sarà tranquillo perché saprà che non disturberà i suoi compagni. Inoltre spesso i tourettiani s’inibiscono nello svolgimento dei compiti alla presenza altrui, perché sono obbligati ad investire parte del loro impegno cognitivo nel tenere a bada i tic.
- Sperimentate metodi alternativi per le spiegazioni o per presentare il materiale scolastico: se la lettura è compromessa da tic alla testa o agli occhi, è opportuno ricorrere a libri registrati o a qualcuno che legga e registri le lezioni per lo studente.
- Concordate preventivamente, insieme allo studente, soprattutto se presenta tic vocali, se sarà interrogato davanti al resto della classe e se sarà interpellato per la lettura a voce alta.
- Consentite il ricorso a metodi di scrittura alternativi, se quest’ultima è pregiudicata dai tic: a questo fine si possono sfruttare registrazioni, lavagne magnetiche, tastiere, software per la scrittura vocale o la dettatura ad un compagno.
- Concordate se suddividere le verifiche in più parti, concedendo l’opportunità di muoversi, alzarsi e abbandonare la classe se il compito è troppo lungo da svolgere.
- Tenete presente che biblioteche, musei, teatri ed auditorium possono risultare particolarmente stressanti per chi ha tic vocali. Consigliamo quindi di concordare con il ragazzo l’esonero dalle attività svolte in questi ambienti, suggerendo però una soluzione alternativa per non farlo sentire escluso.
- Cercate con lo studente una collocazione nella classe che risulti il più confortevole possibile: è spesso una buona soluzione la scelta di un banco vicino alla porta, che gli consenta di uscire senza disturbare nessuno.
- Responsabilizzate e coinvolgete l’alunno nelle pratiche di routine della classe che eventualmente gli consentano anche di muoversi: per esempio la distribuzione di fogli banco per banco, il tenere la classe ordinata o qualsiasi altra commissione che lo faccia sentire utile ed in movimento.
- Ricordate che i farmaci prescritti hanno spesso importanti effetti collaterali: per ottenere informazioni in proposito, è utile consultare il medico che ha in cura il ragazzo, previa autorizzazione della famiglia.
- Incoraggiate lo studente a lavorare con più impegno nei periodi di remissione del disturbo: questo permetterà di ridurre lo stress derivante dalle maggiori difficoltà nei periodi di recrudescenza.
- Prevedete uno spazio vuoto attorno al banco dello studente, se presenta tic o compulsioni che lo inducano a toccare i compagni o gli oggetti: in questo modo il ragazzo darà sfogo alla sua sintomatologia senza provocare disagio e distrazione all’interno della classe. Inoltre spesso è utile concedere un secondo banco, preferibilmente schermato dal resto della classe, dove potersi concentrare e lavorare più serenamente; è particolarmente adatto a chi ha imparato a conoscere la sua patologia e i propri tic e può pertanto gestire la situazione consapevolmente.
- Consentite al ragazzo di lavorare nella posizione che ritiene più comoda.
- Sorvegliate gli spazi di ricreazione se vi accorgete, o vi viene riferito, che lo studente è oggetto di derisione, bullismo e scherzi.
- Incoraggiate il bambino a fidarsi di voi e a confidarvi le sue necessità, concedendogli la possibilità d’incontri individuali e promuovendo un clima di collaborazione con i compagni.
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Guida gratuita per gli insegnanti: "A scuola con la Tourette" >> https://www.touretteroma.it/data/AScuolaConLaTourette.pdf
Webinar sulla gestione del ragazzino tourettico in classe >> webinar-la-tourette-a-scuola
Programma "Scuola" di Tourette Italia Onlus >> Richiedi il supporto del progetto scuola
Linee guida del ministero dell'istruzione >> https://www.miur.gov.it/web/guest/alunni-con-disabilita