Idiota, Stupido, Handicappato, Ebete, Mongoloide, Ticcoso, Strano, Ignorante, Sfigato, Matto, Inutile, Diverso, Cattivo, Disubbidiente, Prepotente, Disturbato, Disadattato, Cretino.
Credo che molti di quelli che hanno vissuto l'adolescenza con la Tourette si sono sentiti, almeno una volta, chiamare in uno di questi gentili modi. Purtroppo la realtà è questa: nati dalla parte giusta del mondo, nel secolo giusto, ma nel contesto sbagliato. E Fate Schifo. E siete di disturbo. Nel mondo apparentemente perfetto in cui vivete perché ci siete? Foste nati solo 100 anni fa, sareste stati abbandonati perché inutili a tutto e a tutti. Un peso.
Ricordo ancora che non potevo giocare con i figli di "X, Y e Z” alle elementari. E la suora piena di carità cristiana si era subito messa in moto affinché stessimo ben divisi. Via da quello strano! A nascondino poi non ne parliamo, chi giocherebbe a nascondino con un tourettiano? O in cooperativa a un videogame? Chi mai lo farebbe? Sì, sì, lo so che a premere i tasti e a nascondersi lo san fare tutti. Ma tu non sei invitato. I genitori ti insegnano come è giusto comportarsi col diverso.
E così cresci solo. Mentre in famiglia, estremamente esauriti da te, ma senza darlo a vedere, ti spronano ad uscire e a socializzare con chi è meglio di te. E gli unici amici che trovi son strani. Loro ridono con te. Son strani loro, non vanno bene alla società, ma tra diversi ci si capisce. Purtroppo non sono, e non siamo, come quel gruppo di persone meravigliose, splendenti e sane conosciute nel corso della mia vita.
Peccato.
Peccato non essere nato Laura.
Lei se la spassava con tutti a scuola. Forse lo faceva per riempire un vuoto che aveva dentro. Ora mangia dalla spazzatura perché quel vuoto non è mai riuscita a riempirlo. Si sentiva vuota, e vuota è rimasta. E il mondo non vuole vuoti a perdere.
Peccato non essere nato Sandro.
Lui era un asso dell’elettronica: incrociava i fili facendo partire le ruspe e truccava i motorini per spararli a 100km/h. Era bello di domenica andare in cava e, senza pensare ai pericoli, muovere quei cingolati, rischiando tanto. Così tanto da finire schiacciato. Era un gran figo, che ora non piange nessuno. Perché il mondo non ha tempo per piangere i fessi.
Peccato però non essere nato Arturo.
Lui amava i soldi. Ne avevano tanti in famiglia. Era bello vivere sempre in vacanza, con la neve 12 mesi all’anno, tanto da venderla ed intossicarsi. E ora dov'è Arturo? Tra una clinica e una prigione, perché il mondo non ha tempo per i cretini.
La verità è che il mondo non ha tempo per nessuno. Nemmeno per voi che leggete quello che scrivo.
Ci hanno insultato e deriso, ma che importa, adesso siamo affermati e soddisfatti, mentre loro camminano ai bordi della società. Sono loro quelli da prendere in giro ora.
Non esiste scorciatoia per la felicità e il tempo non risparmia nessuno.
Lui vince sempre. Su tutto e tutti.
Noi non siamo diversi, siamo unici.
L'autore
Marco è un tourettiano che affronta la vita con estrema consapevolezza ed un pizzico di humor, se avete voglia di incontrarlo vi toccherà arrivare fin sull'Isola di Man, al centro del mar d'Irlanda. Ed allora lo troverete a creare manicaretti nel ristorante dove fa lo chef, oppure a casa con la sua dolce Marta e con la sua colonia di amati gatti.