A scuola i ragazzi con Tourette possono sperimentare difficoltà più o meno legate alle comorbidità presenti: Disturbi specifici dell'apprendimento, iperattività, inattenzione, disturbi ossessivo compulsivo o oppositivo provocatorio. Queste componenti contribuiscono a fare dell'esperienza scolastica spesso luogo di frustrazione e di creazione di vissuti di inadeguatezza.
In questo contesto le figure di supporto in ambito scolastico possono, e di fatto hanno, una grande importanza non solo per l'aspetto degli apprendimenti scolastici ma anche per gli aspetti di relazione e di comunicazione.
Tra le varie figure che possono essere presenti a scuola troviamo l'educatore professionale. Quali sono gli ambiti di intervento per questa figura in ambito scolastico?
- programmazione, realizzazione e verifica di interventi integrati con quelli dei docenti, attraverso la collaborazione con insegnanti curriculari e di sostegno;
- supporto dell’alunno nelle sue difficoltà e promozione della sua autonomia, proponendo strategie per perseguire le finalità formative e di sviluppo complessivo della persona;
- spinta verso la socializzazione con gli altri alunni, mettendo in atto la cultura dell’inclusione;
- interventi coordinati tra servizi scolastici e servizi sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi, sportivi e altre attività sul territorio, gestiti da enti pubblici e privati, in coerenza con quanto formulato nel piano personalizzato ed in considerazione del più ampio progetto di vita dello studente;
- collaborazione con le famiglie e promozione di relazioni efficaci con esse;
- realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro e progetti ponte per l’uscita dal percorso scolastico.
Un ruolo dunque coordinato e di completamento rispetto a quello di docenti e di altri operatori scolastici, che richiede competenze specifiche e titoli adeguati.
In questa intervista, organizzata da Tourette Italia Onlus, Gianluca Cesana racconta la sua esperienza con uno studente tourettico.