Mi chiamo Silvia e sono mamma di Federico, uno splendido ragazzo di quindici anni -così dicono le sue recenti conquiste amorose!- con la sindrome di Tourette.
La scuola per Federico finisce sempre in malo modo, perché a maggio, così come a gennaio, vive un periodo di “assenza di idee nella testa”. A detta degli esperti, si tratta di periodi fisiologicamente stressanti per chi ha Tourette. Per Federico sono maggio/giugno e gennaio. E così l'estate è di solito uno dei momenti migliori dell'anno: fatto di spensieratezza e tranquillità, e di conseguenza ci sono meno tic, meno aggressività e pensieri ossessivi. Insomma i problemi critici sembrano un po' sfumare.
Quest'anno, per complicare le cose, io e il mio compagno abbiamo deciso di separarci, perché la vita in famiglia può diventare complicata quando un figlio riceve una diagnosi neuropsichiatrica e le opinioni opposte su cosa fosse meglio fare per affrontare il problema ci hanno fatto allontanare. Piano piano ma inesorabilmente.
Federico ha da sempre temuto l’incubo di una nostra separazione imminente, perché su nessun aspetto di come affrontare la condizione mi sono mai trovata d’accordo con suo padre. Paradossalmente, nonostante la situazione difficile di base, aggravata da un’imminente separazione, la nostra estate, tra un brivido freddo e uno caldo, è volata via. Federico ha fatto quello che fa tutte le estati: è partito per Vico nel Lazio, dove abbiamo la nostra casetta delle vacanze, e ha vissuto la sua quotidianità tra amici, compiti e le cure amorevoli di sua nonna.
Per alcuni periodi l’ho raggiunto e qui mi sono resa conto del fatto che non aveva alcuna voglia di affrontare la separazione: è un adolescente, con tutte le difficoltà che ne derivano, ma anche una sensibilità sopra la media e non era pronto per tutto questo.
Tra bei momenti e le solite litigate mi sono ritrovata comunque innamorata di entrambi: di Federico in maniera incondizionata e anche di Tommaso -uomo della mia vita- col quale ci siamo ripromessi di imparare insieme nuovi modi di gestire le difficoltà di nostro figlio e della vita familiare in generale.
Questo è quello che ho vissuto insieme a loro quest’estate.
Siamo di nuovo insieme, pronti ad affrontare sia le cose belle che le brutte, ma con una nuova e più salda consapevolezza: Amare, anche quando non è facile.
E voi che estate avete passato? Raccontatecelo rispondendo al nostro questionario on line: https://it.surveymonkey.com/r/TouretteRoma