Pubblicato per la prima volta nel 1985, "L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello" è un saggio sempre attuale anche dopo più di trentotto anni dalla prima edizione.
L'autore, il neurologo statunitense Oliver Sacks, raccoglie in questo libro (come in altre sue pubblicazioni) alcuni interessanti "casi clinici" incontrati durante la sua carriera, presentandoli sotto forma di appassionanti racconti.
Ma nel libro, ciascuno dei protagonisti ha una storia personale che Sacks ritiene di dover raccontare per meglio definire e descrivere i suoi "pazienti" non solo da un punto di vista medico\clinico ma anche sotto il profilo personale, mettendo a nudo ricordi, paure, desideri e bizzarrie della natura umana.
Le 300 pagine del libro sono suddivise in diverse sezioni che raggruppano i pazienti in base alle loro caratteristiche.
Nel primo racconto della sezione Eccessi (dove le lesioni neurologiche producono, più che un deficit di una specifica funzione, una sua esagerazione) Sacks descrive la storia di un ragazzo tourettico di 24 anni -Ray- i cui tic avevano finito per condizionare così seriamente la sua vita da mettere in pericolo il suo matrimonio, oltre ad impedirgli di trovare e mantenere un lavoro.
La terapia con aloperidolo donava a Ray una calma che non aveva mai sperimentato ma gli toglieva anche tutte le caratteristiche che lo rendevano "speciale" agli occhi della moglie e dei suoi amici: il suo spirito pungente ed irriverente, e la sua grande abilità di batterista jazz.
Per questi motivi, la decisione finale sulla terapia della sua sindrome, che non vi raccontiamo per non rovinarvi il finale.