Facciamo notare che l'ambito legale e sanitario sono quelli statunitensi, dunque le leggi, i programmi, i tipi di professionisti sono quelli presenti in USA.
1. Gli interventi basati sulle conseguenze sono utili per motivare l’alunno a controllare i tic in classe?
In genere, le punizioni e i premi non aiutano, poiché i tic sono un fenomeno neurologico e l'alunno non ne ha completo controllo.
In alcuni casi, il fatto di impegnarsi in attività piacevoli o di immaginare di farle riduce i tic. Attenzione a non confondere questa "distraibilità" con la capacità di controllare i tic.
2. Come si fa a capire i sintomi in modo da poter attuare idonee misure anziché ricorrere alle punizioni?
I tic devono essere visti come impulsi incongruenti, come il bisogno di grattarsi se si è stati punti da un insetto.
Grattandosi, si può avvertire un sollievo momentaneo. Dopo un po’ di tempo, però, si avverte di nuovo il bisogno di grattarsi.
Inoltre, un sintomo comune della è la disinibizione, che comporta grosse difficoltà a inibire comportamenti fisici o verbali.
Affiancare l’alunno a sviluppare strategie e tecniche per gestire le difficoltà è più efficace delle punizioni per questi sintomi neurologici complessi e poco conosciuti.
3. È giusto chiedere all’alunno di sopprimere i tic?
No, non si deve chiedere di smettere di ticcare.
Sopprimere i tic e gli altri sintomi richiede uno sforzo enorme in termini di energia e attenzione.
L’impegno dedicato a sopprimere i tic assorbe l’energia richiesta per prestare attenzione alla lezione e completare le attività richieste dagli insegnanti.
Dal momento che l’alunno è in una situazione di grande imbarazzo per i suoi tic egli tenterà di sopprimere senza che nessuno glielo domandi (a volte riuscendoci, a volte no).
4. Quali sono i disturbi più comuni che accompagnano i tic negli alunni tourettici?
Dal momento che ogni individuo è diverso dall’altro, i disturbi correlati possono variare moltissimo.
Le comorbidità più comuni sono il comportamento ossessivo-compulsivo, l’ADHD, l'ansia ed i disturbi specifici dell'apprendimento.
Sono comuni anche i deficit delle funzioni esecutive, i deficit comunicativi e sensoriali.
5. Quando l’alunno borbotta sottovoce o sfrutta i tic come scusa per non lavorare, sta attuando un comportamento manipolativo?
No, borbottare o vocalizzare sottovoce è piuttosto una strategia per soddisfare uno stimolo in modo da renderlo meno offensivo o dirompente.
Usare i tic come scusa non è un comportamento comune, poiché in genere i bambini tourettici se ne vergognano davanti ai propri compagni.
Si tenga tuttavia presente che i tic tendono ad aumentare nelle situazioni di stress, il che può portare a interpretarli erroneamente come scusa per non fare una certa attività.
Pertanto, è bene osservare in quali occasioni succede per capire se è legato a un preciso deficit di abilità e poter adottare idonee misure.
6. È utile concedere delle pause quando l’alunno con Tourette è in preda ai tic?
Concedere delle pause può essere utile per alcuni alunni, ma negativo per altri.
Per il ragazzo, sapere che ha la possibilità di uscire dall’aula per brevi periodi di tempo può essere tranquillizzante e contribuire a ridurre l’ansia di sentirsi “in trappola”.
Invece, per altri, il fatto di essere autorizzato a uscire dall’aula a causa dei tic può essere visto come una cosa di cui vergognarsi.
7. I tic sono sempre disturbanti per i compagni?
Dipende da come si pongono gli insegnanti rispetto ai tic e dal fatto se i compagni sono stati informati o meno della Tourette.
Nella maggioranza dei casi, se i docenti accettano i tic e li ignorano, esattamente come si ignorano altri rumori (es., tagliaerba, aereo, singhiozzi, tosse etc.) i tic diminuiscono e in genere i compagni imparano ad accettarli e ignorarli.
Per ulteriori chiarimenti e risorse riguardanti una corretta informazione ai compagni sul tema della Tourette, si può contattare l'associazione Tourette Italia EDS e richiedere una consulenza gratuita.
8. Come mai certi ragazzi sono più sintomatici durante determinate lezioni che in altre?
Dato che l’ansia comporta un aumento dei sintomi, il fatto che un ragazzo manifesti più tic durante una determinata lezione anziché in un’altra può indicare un maggior carico di ansia, impegno o tensione.
Può anche accadere che la lezione di un determinato insegnante sia sentita dal ragazzo come un ambiente sicuro dove esprimere i tic.
Altre ragioni potrebbero essere legate al momento della giornata, dato che i sintomi tendono ad aumentare se si ha fame, a fine giornata e dopo o durante attività stressanti o che richiedono una particolare tensione.
9. Perché, per le verifiche, è utile spostare il ragazzo con Tourette in un’aula separata?
Capita frequentemente che il ragazzo tourettico cerchi di sopprimere i tic durante le verifiche in modo da non disturbare i compagni di classe.
Dal momento che sopprimere i tic richiede energia e attenzione, sarà più difficile per lui lavorare.
In un ambiente appartato, invece, può concentrarsi esclusivamente sulla verifica e raggiungere risultati migliori.
10. È possibile che un temperamento irascibile sia associato a Sindrome di Tourette?
Sì, per più motivi.
Gestire la Tourette è imbarazzante ed estenuante ed i ragazzi con problemi di disinibizione sono costretti a lottare per nascondere le emozioni.
Inoltre, molti fra i disturbi più comunemente correlati -integrazione sensoriale, deficit delle funzioni esecutive, OCD e ADHD– tendono ad aumentare la frustrazione e, di conseguenza, la rabbia.
Per scaricare l'opuscolo completo clicca qui.
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